Dopo gli arresti anche di Bologna, guardia alta contro le mafie

La maxioperazione anti’ndrangheta della scorsa settimana con 31 arresti eseguiti in diverse province compresa quella di Bologna, dove un clan aveva costituito e impiantato la sua sede operativa, testimonia

La maxioperazione anti’ndrangheta della scorsa settimana con 31 arresti eseguiti in diverse province compresa quella di Bologna, dove un clan aveva costituito e impiantato la sua sede operativa, testimonia ancora una volta e ancor più dopo la sentenza del processo Aemilia, la presenza e la diffusione del fenomeno mafioso nel nostro territorio, l’interesse sempre più forte per il mercato della droga e per il riciclaggio e i reinvestimenti finanziari nell’economia locale dei gruppi criminali.

Un altro serio campanello d’allarme per l’Emilia Romagna.

Da sempre SOS Impresa e Confesercenti a tutti i livelli segnalano questa evoluzione e sono in prima linea contro la criminalità organizzata nelle sue diverse sfaccettature.

Gli anticorpi nel territorio ci sono e sono importanti, ma non scontati, e da soli non bastano, anzi, la lunga crisi che si manifesta ha trasformato anche l’economia legale e quella illegale e parti del territorio, ed è più esposta alle infiltrazioni.

Sono tante le iniziative messe in campo, consapevoli che le mafie sono tra di noi e contrastarle dipende anche da ognuno di noi, per fare prevalere e vivere sempre la cultura civica e della legalità.

Bisogna tenere alta la guardia, come la collaborazione tra cittadini, istituzioni, forze dell’ordine, magistratura.

Dobbiamo liberare l’economia legale dai condizionamenti mafiosi che mettono a rischio anche l’ordinamento democratico del paese e dei nostri territori.

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