Sicilia, processo Alastra: Scandurra, “Sentenza che incoraggia gli imprenditori a denunciare”

È arrivata la sentenza di primo grado per il processo Alastra. Il Tribunale di Palermo ha inflitto condanne per un totale di 66 anni e 10 mesi di carcere a 7 degli 11 imputati, ritenuti a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, atti persecutori, furto aggravato e danneggiamento.

Alle parti civili è stato accordato un risarcimento danni da quantificarsi in sede civile. Tra queste tra cui Sos Impresa Rete per la Legalità Sicilia, rappresentata dall’avvocato Salvatore Mancuso, Sos Impresa Palermo, rappresentata dall’avvocato Maria Luisa Martorana, alcuni imprenditori parti offese nel procedimento assistiti dagli avvocati Fausto Amato e Angelo Tudisca.

Questa è una sentenza che incoraggia ancora una volta gli imprenditori a denunciare”, le parole del vice presidente nazionale di Sos Impresa – Rete per la legalità Pippo Scandurra.  “Quasi un anno, dagli arresti al processo alla sentenza, a dimostrare che quando c è la collaborazione degli imprenditori si ottengono risultati importanti e immediati. Alcuni imprenditori che hanno denunciato, come Mammana, fanno ormai parte a pieno titolo della nostra Rete e la loro scelta lì ha resi sempre più forti. Un ennesimo segnale di come il sacrificio coraggioso della denuncia fatto dagli imprenditori è determinante per arginare e sconfiggere la sopraffazione esercitate dalla criminalità organizzata sui territori e sugli imprenditori onesti. Per questo il nostro movimento antiracket ed antiusura continuerà a rafforzare la propria presenza costante al fianco di tutte le vittime”.

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